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La sfida dello spreco alimentare in Italia
Negli ultimi anni, la questione dello spreco alimentare è diventata sempre più centrale nel dibattito pubblico e politico. L’Italia si è posta l’obiettivo di ridurre lo spreco pro capite a 368,7 grammi settimanali entro il 2025, un traguardo ambizioso che rappresenta la metà dei 737,4 grammi registrati dieci anni fa. Questa iniziativa è parte dell’Agenda 2030, un piano globale che mira a promuovere uno sviluppo sostenibile e a combattere la fame nel mondo.
Buone pratiche quotidiane
Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale che ciascuno di noi adotti buone pratiche nella vita quotidiana. Ciò include la pianificazione dei pasti, l’acquisto consapevole e la corretta conservazione degli alimenti. Strumenti pratici come lo Sprecometro possono aiutare a monitorare non solo lo spreco di cibo, ma anche l’impatto ambientale delle nostre scelte alimentari. Questo strumento misura anche lo spreco d’acqua e le emissioni di CO2 legate al cibo gettato, fornendo un quadro chiaro delle conseguenze delle nostre azioni.
Il ruolo delle istituzioni e delle aziende
Le istituzioni e le aziende hanno un ruolo cruciale nella lotta contro lo spreco alimentare. È necessario promuovere politiche che incentivino la riduzione degli sprechi, come la donazione di cibo in eccesso e la sensibilizzazione dei consumatori. La campagna Spreco Zero, ad esempio, si propone di coinvolgere attivamente le aziende nella riduzione degli sprechi, creando una rete di collaborazione tra produttori, distributori e consumatori. Il supporto del Ministero dell’Ambiente e di altre istituzioni è fondamentale per garantire il successo di queste iniziative.
Ambasciatori di buone pratiche
Un altro aspetto importante è la figura degli Ambasciatori di Buone Pratiche, che promuovono i valori della sostenibilità e della riduzione dello spreco alimentare. Quest’anno, Filippo La Mantia, noto chef italiano, è stato nominato Ambasciatore della campagna Spreco Zero 2025. La sua esperienza e il suo impegno nella cucina sostenibile rappresentano un esempio da seguire per molti. Accanto a lui, Cristina Bowerman, un’altra figura di spicco nel panorama culinario, contribuirà a diffondere messaggi di consapevolezza e responsabilità ambientale.