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L’artrite reumatoide è una malattia cronica infiammatoria che colpisce il sistema immunitario, portando a un attacco delle articolazioni del corpo. Questa condizione è considerata una delle malattie autoimmuni, interessando circa lo 0,5-1% della popolazione italiana, con stime che vanno da 200.000 a 500.000 persone affette.
Questa malattia non deve essere confusa con l’artrosi, dove il danneggiamento delle articolazioni è causato principalmente dall’usura fisica. Al contrario, nell’artrite reumatoide, il corpo produce anticorpi contro i propri tessuti, innescando un’infiammazione che può danneggiare non solo le articolazioni, ma anche organi vitali come polmoni e cuore.
Caratteristiche e meccanismi dell’artrite reumatoide
La poliartrite reumatoide, uno dei tipi più comuni di questa malattia, si distingue per il coinvolgimento simmetrico di più articolazioni.
Questo aspetto la differenzia da altre forme, come l’oligoartrite, che colpisce un numero inferiore di articolazioni.
Meccanismi immunologici
La natura autoimmune dell’artrite reumatoide implica che il sistema immunitario, normalmente programmato per proteggere il corpo da agenti esterni, non riesca a distinguere tra tessuti sani e invasori. Questo fallimento si manifesta attraverso due processi principali:
- Mimetismo molecolare: dove le proteine di virus o batteri assomigliano a quelle del corpo, inducendo il sistema immunitario a attaccare erroneamente le articolazioni.
- Modificazione delle proteine proprie: le proteine nel corpo possono subire cambiamenti chimici, diventando irriconoscibili per il sistema immunitario e quindi bersagliate come estranee.
Manifestazioni cliniche e diagnosi
I sintomi dell’artrite reumatoide possono variare notevolmente. Il dolore articolare infiammatorio è il primo segnale, distinto dal dolore meccanico tipico dell’artrosi. Le articolazioni più colpite includono quelle delle mani, polsi, ginocchia e caviglie. La progressione dei sintomi tende a seguire un percorso che inizia dalle articolazioni periferiche e si sposta verso quelle centrali.
Diagnosi precoce
La diagnosi dell’artrite reumatoide richiede l’identificazione di segni di infiammazione articolare e la presenza di autoanticorpi specifici. È fondamentale una diagnosi tempestiva per sfruttare la finestra terapeutica, nei primi 3-6 mesi dalla comparsa dei sintomi, quando il trattamento è più efficace nel prevenire danni permanenti.
Trattamenti e gestione della malattia
La terapia per l’artrite reumatoide si basa su farmaci che modulano la risposta immunitaria, noti come Disease Modifying Anti-Rheumatic Drugs (DMARDs). Questi farmaci non sono semplici antinfiammatori ma agiscono a un livello più profondo per ridurre l’infiammazione e prevenire complicazioni.
In aggiunta ai DMARDs, i farmaci biologici hanno rivoluzionato il trattamento dell’artrite reumatoide. Questi farmaci, come gli anti-TNF e gli inibitori di JAK, sono progettati per colpire specifiche molecole che causano l’infiammazione. È importante che i pazienti siano monitorati regolarmente per valutare l’efficacia della terapia e identificare eventuali effetti collaterali.
Supporto e approcci complementari
La vita con l’artrite reumatoide richiede un approccio olistico, comprendente anche supporto psicologico e gestione dello stress. Interventi come la terapia fisica possono migliorare la qualità della vita e aiutare a mantenere la mobilità. Mantenere un ruolo attivo nella vita sociale e lavorativa è cruciale per il benessere generale dei pazienti.
L’artrite reumatoide è una condizione complessa che richiede una gestione attenta e un approccio multidisciplinare. Collaborare con specialisti e seguire un piano di trattamento personalizzato può portare a una vita più sana e soddisfacente.