Investire nei primi mille giorni per una salute migliore

I primi mille giorni di vita sono fondamentali per la salute futura. Ecco perché dovremmo investire in questo periodo cruciale.

Ogni anno, milioni di vite vengono perse a causa di complicanze legate alla gravidanza e alla nascita. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha scelto il tema “Healthy beginnings, hopeful futures” per la Giornata Mondiale della Salute 2025, in programma per il 7 aprile. Questo richiamo all’azione sottolinea l’importanza dei primi mille giorni di vita, un periodo che inizia con il concepimento e si estende fino ai due anni. Durante questa fase cruciale, avvengono trasformazioni fondamentali che influenzano la salute a lungo termine sia della madre che del bambino.

Il continuum della salute materna e neonatale

Il Professor Massimo Agosti, presidente della Società Italiana di Neonatologia, ci ricorda che esiste un continuum dal concepimento ai mille giorni di vita. Questa fase è caratterizzata da una simbiosi tra madre e bambino, che inizia già nelle prime settimane di gestazione. Infatti, i cambiamenti che avvengono durante i nove mesi di gravidanza e i successivi ventiquattro mesi dopo la nascita sono significativi e possono avere effetti duraturi. Le malattie non trasmissibili che affliggono gli adulti, come diabete e malattie cardiovascolari, spesso hanno origine in abitudini e stili di vita adottati in questo periodo. È quindi essenziale investire in salute materna e neonatale per garantire opportunità di salute e benessere a tutti, indipendentemente dal contesto in cui si nasce.

Statistiche allarmanti sulla mortalità

Le cifre fornite dall’OMS sono piuttosto allarmanti. Ogni anno, circa 300.000 donne perdono la vita a causa di complicanze legate alla gravidanza o al parto. Inoltre, oltre 2 milioni di bambini muoiono nel loro primo mese di vita e un altro milione circa nasce già morto. Queste morti, per lo più evitabili, si concentrano nei paesi con minori risorse e in aree colpite da conflitti e crisi. Le complicazioni legate alla prematurità sono attualmente la causa principale di mortalità infantile sotto i cinque anni. È fondamentale intensificare gli sforzi per migliorare le condizioni di salute in queste aree critiche.

Il ruolo dell’assistenza neonatale

In Italia, negli ultimi decenni, abbiamo assistito a una vera e propria rivoluzione nell’assistenza ai neonati, in particolare per quelli prematuri. Accanto ai progressi tecnologici, è diventato chiaro che la presenza dei genitori è fondamentale. L’allattamento materno, ad esempio, è emerso come una strategia chiave per garantire la salute futura dei neonati. La Società Italiana di Neonatologia è attivamente coinvolta nel miglioramento della salute neonatale non solo in Italia, ma anche in aree con risorse limitate, come l’Africa occidentale. Qui, il gruppo di studio “Cure Neonatali nei Paesi a Risorse Limitate” lavora per rafforzare i sistemi sanitari locali, garantendo continuità ai programmi di formazione e garantendo l’accesso a cure neonatali essenziali.

Interventi a costo zero ma di grande impatto

Interventi come l’allattamento materno, il “kangaroo care” (cura canguro) e la vicinanza dei genitori sono esempi di pratiche che non solo sono a costo zero, ma hanno un impatto significativo sulla salute neonatale. Queste pratiche semplici e accessibili possono fare una differenza enorme nel migliorare i risultati di salute. D’altronde, come molti sanno, il supporto emotivo e fisico dei genitori ha un ruolo cruciale nel garantire un inizio di vita sano per i neonati. Quindi, investire nei primi mille giorni non è solo una questione di salute; è un atto di giustizia sociale che può cambiare il corso della vita di molti bambini e delle loro famiglie.

Scritto da AiAdhubMedia

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