Il successo del metodo Montessori nella scuola primaria di Erve

Un esempio di eccellenza educativa in un piccolo comune della Lombardia

Un modello educativo vincente

Il comune di Erve, situato nell’alta valle San Martino, sta dimostrando come un piccolo centro possa eccellere nel settore educativo. Grazie all’implementazione del metodo Montessori, la scuola primaria ha visto un incremento significativo delle iscrizioni, passando da 23 a 28 alunni in un solo anno. Questo risultato è particolarmente notevole se si considera che molti altri comuni, anche più grandi, stanno affrontando una diminuzione degli studenti. La scelta di adottare un approccio educativo innovativo ha attirato famiglie da ben 9 comuni limitrofi, confermando l’attrattiva del metodo Montessori.

Investimenti nella formazione e nei servizi

Il comune non si limita a garantire l’accesso all’istruzione, ma investe anche in progetti didattici e assistenza educativa. L’assessore Laura Pigazzini ha presentato un Piano di diritto allo studio per il 2024/2025, che prevede un budget di 4.900 euro per i progetti didattici e 6.000 euro per l’assistenza educativa. Inoltre, grazie al contributo dell’associazione ‘I Cocci solidali’, è stata confermata la presenza di un formatore specializzato nel metodo Montessori, che offre supporto agli insegnanti e agli alunni. Questo impegno dimostra la volontà del comune di Erve di garantire un’istruzione di qualità, anche in un contesto di risorse limitate.

Un futuro luminoso per l’istruzione a Erve

Il successo della scuola primaria di Erve non è solo un traguardo, ma rappresenta anche un’opportunità per il futuro. Con l’aumento delle iscrizioni e l’implementazione di pratiche didattiche innovative, il comune sta creando un ambiente favorevole all’apprendimento. La presentazione del libro ‘Rete Montessori, 10 anni di pratiche didattiche e di scambi pedagogici’, curato da Sonia Coluccelli, è un ulteriore passo verso la valorizzazione del metodo Montessori. Questo libro non solo celebra i successi passati, ma offre anche spunti per il futuro, incoraggiando altre istituzioni a seguire l’esempio di Erve e a investire in metodi educativi che promuovono la creatività e l’autonomia degli studenti.

Scritto da Redazione

Lascia un commento

Ricordando Gabriella Salvini Porro: un faro per le persone con demenza

Diritti delle famiglie omoaffettive: un passo verso l’inclusione