Grave crisi alimentare in Afghanistan: il destino dei bambini in pericolo

In Afghanistan, la malnutrizione acuta minaccia milioni di bambini. La situazione è drammatica e necessita di aiuti immediati.

In Afghanistan, la situazione alimentare è allarmante, con un bambino su cinque che rischia di affrontare livelli critici di fame entro ottobre. Questa emergenza è aggravata dai tagli ai finanziamenti, che hanno ridotto drasticamente gli aiuti alimentari disponibili per le famiglie. La fame e la malnutrizione sono emergenze silenziose che colpiscono milioni di minori, rendendo la loro vita precaria e incerta.

Malnutrizione acuta in aumento

Nel 2024, sono stati curati oltre 25.000 bambini per malnutrizione in Afghanistan. Le stime indicano che quasi 3,5 milioni di minori, di età compresa tra i 6 e i 59 mesi, dovranno affrontare la malnutrizione acuta, con circa 870.000 bambini a rischio di malnutrizione acuta grave nei prossimi mesi. Anche se si prevede una leggera diminuzione del numero di persone che affrontano carenze alimentari, i dati rimangono preoccupanti. I finanziamenti per l’assistenza alimentare sono stati tagliati del 40%, riducendo drasticamente il numero di persone che ricevono aiuti.

Il dramma delle famiglie

La situazione è critica per molte famiglie. Secondo l’Integrated Food Security Phase Classification (IPC), quasi cinque milioni di bambini affrontano livelli di “crisi alimentare acuta” o “emergenza”. Samira Sayed Rahman, Direttrice Advocacy di Save the Children in Afghanistan, sottolinea come i tagli ai fondi non siano solo numeri, ma abbiano un impatto reale sulla vita delle persone. Le madri sono costrette a scegliere tra comprare cibo e curare i propri figli malati, una decisione che nessun genitore dovrebbe mai dover affrontare.

Accesso limitato all’assistenza sanitaria

La crisi non riguarda solo l’alimentazione. A causa della sospensione dei progetti di sviluppo, circa 420 strutture sanitarie sono state chiuse, privando circa 3 milioni di persone dell’assistenza sanitaria di base. Prima dei tagli, oltre 14 milioni di persone avevano già un accesso limitato ai servizi sanitari. La perdita di finanziamenti ha colpito severamente le cliniche, con quasi 7.000 bambini a rischio di non essere sottoposti a screening per la malnutrizione acuta. La chiusura di queste cliniche significa che molte famiglie non possono più accedere alle cure di cui hanno disperatamente bisogno.

Il racconto di una madre

Jamila, una madre, condivide la sua angoscia per la salute della sua bambina di 11 mesi, Karima, che ha già sofferto di malnutrizione acuta. “Se questa clinica chiude, sarà molto difficile per noi trovare aiuto. Senza soldi, non possiamo fare nulla e il mio bambino dovrà rimanere a casa a soffrire”, racconta. La sua storia rappresenta la dura realtà di molte famiglie che quotidianamente lottano per la sopravvivenza.

Il ruolo delle organizzazioni umanitarie

Save the Children è attiva in Afghanistan dal 1976, offrendo supporto anche in tempi di conflitto e disastri naturali. L’organizzazione sta reindirizzando le sue risorse limitate per mantenere operative 14 cliniche sanitarie dopo i tagli ai fondi, ma questo non può essere considerato una soluzione a lungo termine. La vita dei bambini dipende da questi servizi, e l’urgente necessità di un intervento internazionale è evidente.

La richiesta di aiuti internazionali

È fondamentale che la comunità internazionale intervenga. È necessario un investimento sostenuto nella risposta umanitaria per affrontare le attuali emergenze e proteggere il futuro dei bambini. Senza un’azione urgente, almeno 55.000 bambini perderanno l’accesso a servizi nutrizionali salvavita, e 121 centri di assistenza nutrizionale potrebbero chiudere.

La crisi a Gaza

In un contesto simile, oltre il 93% dei bambini di Gaza è a rischio critico di carestia. Senza un intervento immediato per porre fine al blocco e consentire l’ingresso di cibo e medicine, molti bambini rischiano di morire per fame o malattie. La situazione è drammatica e richiede un’attenzione urgente da parte della comunità internazionale.

Scritto da AiAdhubMedia

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