Argomenti trattati
Negli ultimi anni, il servizio di ristorazione scolastica a Udine ha vissuto una vera e propria metamorfosi. Questo cambiamento ha visto il passaggio da un periodo di proteste e malcontento a un riconoscimento di eccellenza a livello nazionale. Le contestazioni verificatesi, culminate nella famosa ‘battaglia del panino’, hanno spinto l’amministrazione comunale ad adottare misure decisive per migliorare la qualità dei pasti serviti nelle scuole.
Il riconoscimento della qualità del servizio
Il recente Rating Foodinsider, il report più autorevole sulla qualità delle mense scolastiche italiane, ha premiato Udine, collocandola nella top ten delle migliori mense del paese. Il modello di refezione scolastica “cook and serve”, che prevede la preparazione dei pasti direttamente nelle scuole, ha ottenuto un eccezionale quinto posto, affiancandosi alla città di Jesi. Inoltre, la tipologia “B Plus”, che utilizza cucine d’appoggio, ha conquistato il decimo posto. Questo risultato rappresenta un significativo avanzamento, considerando che Udine occupava solo il diciannovesimo posto nel 2025.
Investimenti e risorse
Il salto di qualità di Udine deriva da una serie di investimenti strategici e bandi mirati attuati dal Comune. Queste iniziative hanno focalizzato l’attenzione sulla qualità degli alimenti, sulle filiere corte e sull’uso di prodotti biologici. Tali misure hanno permesso di ridurre gli sprechi e di rafforzare il legame con il territorio, garantendo un servizio che ogni giorno offre circa 3.600 pasti in 44 scuole della città.
Il contributo della comunità
Questo riconoscimento rappresenta non solo un traguardo per l’amministrazione, ma un successo condiviso che coinvolge bambini, famiglie e personale scolastico. L’assessore alla scuola, Federico Pirone, ha affermato: “Questo premio è il risultato del lavoro di squadra e dell’impegno di tutti coloro che si dedicano con passione al servizio mensa.” Sono stati investiti oltre 75.000 euro per migliorare le strutture e formare il personale. I risultati sono tangibili: la riduzione dello spreco alimentare è stata favorita dall’introduzione di menù stagionali e dalla raccolta di suggerimenti direttamente dai ragazzi.
Ascolto delle esigenze degli studenti
Un aspetto fondamentale del miglioramento del servizio è rappresentato dall’ascolto attivo delle esigenze degli studenti. Sono state apportate modifiche ai menù in risposta alle richieste degli alunni, che hanno manifestato l’intenzione di eliminare piatti poco apprezzati, come le seppie, e di introdurre opzioni più gradite, come pasta al pomodoro, pollo, polenta, ravioli e cous cous.
Accessibilità e inclusione
Il sistema di ristorazione scolastica di Udine rappresenta un modello di qualità e accessibilità. Le tariffe sono state strutturate per garantire a tutti la possibilità di usufruirne, con riduzioni basate sull’ISEE e sconti per le famiglie con più figli. Il costo medio per un pasto si attesta attorno ai 3,78 euro per le scuole dell’infanzia e 3,83 euro per le primarie, con tariffe ulteriormente ridotte per le famiglie in difficoltà economica.
Un servizio di welfare territoriale
La mensa scolastica a Udine si configura come un importante strumento di welfare per la comunità. Durante l’anno scolastico, circa il 60% degli iscritti proviene da famiglie con un ISEE entro i 16.000 euro. Questo dato evidenzia l’importanza del servizio nel garantire equità e inclusione sociale. L’assessore Pirone ha sottolineato che il servizio è essenziale per assicurare a tutti i bambini un’alimentazione sana e bilanciata, contribuendo a ridurre le disuguaglianze e a sostenere le famiglie più fragili.
L’evoluzione della mensa scolastica di Udine rappresenta un esempio significativo di come l’impegno collettivo e un approccio amministrativo lungimirante possano portare a risultati tangibili. La città si distingue per un monitoraggio continuo della qualità del servizio e per l’ascolto attivo delle esigenze della comunità, confermandosi come un modello di riferimento per la ristorazione scolastica in Italia.

 
					