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La salute mentale dei nostri giovani è un argomento di crescente importanza. In occasione della Settimana Europea della Salute Mentale, l’UNICEF ha voluto sottolineare quanto questa tematica sia cruciale per il benessere delle nuove generazioni. Tra i dati allarmanti, si stima che nel 2022, in 43 Paesi dell’OCSE e dell’UE, circa un giovane su sei tra i 10 e i 19 anni soffrisse di un disturbo mentale diagnosticabile. È un fenomeno che richiede una riflessione profonda, poiché molti problemi di salute mentale si manifestano durante l’infanzia e l’adolescenza, portando a conseguenze significative per la vita futura.
Un quadro preoccupante
Secondo la Report Card 19 dell’UNICEF Innocenti, il suicidio è la quarta causa di morte tra gli adolescenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni, con tassi più elevati tra i ragazzi rispetto alle ragazze. Tra il 2018 e il 2022, alcuni Paesi hanno visto un miglioramento, mentre in altri la situazione è peggiorata. L’Italia si posiziona all’8° posto su 36 Paesi riguardo alla salute mentale, vantando il 6° tasso più basso di suicidi adolescenziali. Tuttavia, non possiamo ignorare che la soddisfazione di vita degli adolescenti è diminuita in molti Paesi, compresa l’Italia, dove è scesa dal 76% al 73% dal 2018 al 2022.
Fattori che influenzano la soddisfazione degli adolescenti
La soddisfazione per la vita tra i giovani è influenzata da vari fattori. Tra questi, la condizione socioeconomica della famiglia, l’attività fisica regolare, l’uso dei social media e la comunicazione con i genitori giocano un ruolo chiave. Interessante notare che gli adolescenti che utilizzano i social media in modo moderato tendono ad avere una soddisfazione di vita superiore rispetto a coloro che ne fanno un uso eccessivo o che non li utilizzano affatto. Tuttavia, l’uso dei social è spesso associato a una percezione negativa dell’immagine corporea, un problema che colpisce sia i ragazzi che le ragazze.
La comunicazione familiare e il bullismo
Un altro aspetto da considerare è la comunicazione all’interno della famiglia. In molti Paesi, più della metà degli adolescenti riporta di avere conversazioni regolari con i genitori. In Italia, la percentuale è del 79%. Questo suggerisce che il dialogo familiare può avere un impatto positivo sul benessere dei giovani. D’altro canto, il bullismo rimane un problema significativo, anche se in Italia si è registrata una diminuzione dei tassi, con il 14,3% dei quindicenni che riferiscono di aver subito atti di bullismo frequenti.
Le iniziative dell’UNICEF
In risposta a questa crisi, l’UNICEF Italia ha programmato diverse attivazioni durante la Settimana Europea della Salute Mentale. Uno dei focus principali sarà il tema “non è salute senza salute mentale”, in collaborazione con Guida Psicologi, per sottolineare l’importanza di considerare la salute mentale alla pari di quella fisica. Inoltre, verranno discussi investimenti necessari per supportare la salute mentale di bambini e adolescenti, fondamentali per il benessere delle nostre società. Infine, un contributo di Maria Beatrice Alonzi, esperta di analisi comportamentale, evidenzierà la necessità di chiedere aiuto e di conoscere i servizi disponibili.
Collaborazione internazionale per il benessere giovanile
In un’ottica di collaborazione e inclusività, l’UNICEF, insieme alla Commissione Europea, organizzerà a Bruxelles il workshop “Child and Youth Well-being and Mental Health First”. Questo evento, previsto per il 20 e 21 maggio 2025, vedrà la partecipazione di adolescenti e membri dello Youth Advisory Board, che porteranno alla luce l’importanza di politiche adeguate per garantire il benessere mentale dei giovani, specialmente per quelli provenienti da contesti vulnerabili.
Infine, l’UNICEF ha avviato la Comunità di Pratiche (CdP) per il supporto psicosociale di adolescenti e giovani migranti e rifugiati in Italia, un’iniziativa che mira a potenziare i servizi già attivi sul territorio e a formare gli operatori coinvolti nell’accoglienza. Questa comunità si propone di rafforzare il sistema di supporto e di garantire che nessun giovane venga lasciato indietro.