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La partenza dei Premi Flaiano: un segnale preoccupante
La notizia della partenza dei Premi Flaiano da Pescara nel 2025 ha suscitato un forte dibattito tra i cittadini e le istituzioni. Il deputato del Partito Democratico, Luciano D’Alfonso, ha annunciato un’interrogazione parlamentare per fare chiarezza sulle motivazioni che hanno portato a questa decisione. Secondo D’Alfonso, la situazione attuale è paragonabile a eventi storici come la Biennale di Venezia o il Festival di Sanremo, che rappresentano simboli culturali di grande importanza per le rispettive città.
Le ragioni dietro la decisione
Il deputato ha espresso preoccupazione per la mancanza di serenità che ha costretto la presidente dei Premi, Carla Tiboni, a prendere una decisione così drastica. D’Alfonso si interroga su quali fattori abbiano influito su questa scelta, suggerendo che l’antipatia personale del sindaco di Pescara possa aver avuto un ruolo significativo. La cultura, secondo il deputato, non dovrebbe essere soggetta a dinamiche personali o politiche, ma deve essere sostenuta e promossa dalle istituzioni.
Il rischio di una cultura in declino
D’Alfonso avverte che il rischio è quello di vedere un modello culturale basato su “mance” e finanziamenti sporadici, piuttosto che su un sostegno strutturato e duraturo. La tradizione di finanziamento ai Premi Flaiano, che ha caratterizzato Pescara negli anni, sembra ora minacciata da una gestione poco attenta e da una mancanza di visione. La cultura deve essere vista come un patrimonio collettivo, non come un elemento da gestire secondo le simpatie o le antipatie di chi detiene il potere.
Un appello alla responsabilità
Il deputato conclude il suo intervento con un appello alla responsabilità da parte delle istituzioni. È fondamentale che Pescara non perda un “elemento faro” della sua identità culturale. La vitalità culturale deve essere alimentata da un ambiente favorevole, dove le iniziative artistiche possano prosperare senza timori di ripercussioni politiche. Solo così si potrà garantire un futuro luminoso per la cultura nella città adriatica.