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Il bullismo e il cyberbullismo in Sicilia
Il 7 febbraio si celebra la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, un’occasione importante per riflettere su fenomeni che colpiscono molti giovani, specialmente in Sicilia. Secondo il report di ELISA, la formazione in E-Learning degli insegnanti sulle strategie antibullismo, questi problemi sono particolarmente evidenti quando non vengono affrontati tempestivamente da docenti e famiglie. Le forme più comuni di bullismo includono l’esclusione sociale, l’appropriazione di informazioni personali e l’esposizione a discorsi d’odio.
Il progetto ‘1nessuno100giga’
Per affrontare e contrastare questi fenomeni, è stato avviato lo scorso anno il progetto pilota “1nessuno100giga”, finanziato dalla Regione Siciliana con un investimento di quasi 2,4 milioni di euro. Coordinato dall’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, il progetto ha coinvolto i 9 Centri Territoriali di Supporto (CTS), che hanno fornito attività formative destinate a studenti, genitori e docenti. Nella prima edizione, hanno partecipato oltre 20.000 studenti, 1.000 genitori e quasi 2.000 docenti, dimostrando l’importanza di un approccio collettivo per affrontare il problema.
Nuove campagne di sensibilizzazione
Il 5 febbraio, presso il liceo Galilei di Palermo, è stata presentata la seconda fase del progetto, che proseguirà fino all’estate con una campagna multimediale di sensibilizzazione. Questa campagna prevede la diffusione di spot video e audio, contenuti per i social media e il coinvolgimento di influencer noti tra i giovani. I canali social, come la pagina Facebook dell’Usr Sicilia e i profili su Instagram e TikTok, saranno utilizzati per raggiungere un pubblico più ampio e informare sulla piattaforma di ascolto gestita dalla Fondazione S.O.S il Telefono Azzurro ETS, che offre supporto e un numero verde dedicato per la denuncia di atti di bullismo.
Collaborazioni e alleanze educative
Continueranno anche i percorsi formativi in collaborazione con la Fondazione Carolina, che promuove un’alleanza educativa coinvolgendo le famiglie. Inoltre, il Movimento MaBasta, composto da studenti, si impegnerà in attività di peer education per responsabilizzare i gruppi classe e promuovere la consapevolezza emotiva. Queste iniziative sono fondamentali per creare un ambiente scolastico più sicuro e inclusivo, dove ogni giovane possa sentirsi protetto e supportato.