Essere una mamma imperfetta: riflessioni e sfide quotidiane

Una mamma racconta le sue esperienze tra lavoro e crescita dei figli, alla ricerca di equilibrio e serenità.

Essere una mamma è un viaggio incredibile, ma anche pieno di incertezze e sfide. Immaginate di dover gestire la carriera mentre si cerca di essere presenti per i propri figli. È un equilibrio delicato, una danza tra il dovere e il desiderio, e non sempre ci si sente all’altezza. Personalmente, sono una mamma un po’ stramba, e i miei figli – Gabriele di 16 anni e Pietro di 14 – possono confermarlo. Con un lavoro che assorbe energie e tempo, mi rendo conto che spesso torno a casa quando loro sono già usciti o, nei momenti in cui erano più piccoli, quando già dormivano. Questo mi ha portato a sentirmi come una madre imperfetta, sempre in ritardo, sempre in debito di tempo. Ma chi di noi non si è mai sentita così?

Il difficile ritorno al lavoro dopo la maternità

Dopo i mesi di stop per la maternità, tornare al lavoro è stato un salto nel vuoto. La mia mente era costantemente divisa tra i doveri professionali e la voglia di essere presente nella vita dei miei figli. Ogni giorno affrontavo la stessa domanda: “Sono stata una buona madre oggi?” E mentre riflettevo su questo, non potevo fare a meno di riconoscere il fondamentale aiuto della mia famiglia. I nonni, in particolare, hanno svolto un ruolo cruciale, offrendo supporto e amore incondizionato. Credetemi, non è facile trovare un equilibrio quando il lavoro ti assorbe così tanto.

La sindrome del nido vuoto e la menopausa

Arrivata a quest’età, sento la cosiddetta sindrome del nido vuoto che bussa alla porta. I miei ragazzi iniziano a vivere le loro vite, sempre più indipendenti, e io? Mi trovo a dover affrontare un mix di emozioni, dalla nostalgia alla realizzazione di quanto tempo sia volato via. E per rendere le cose ancora più complicate, c’è anche la menopausa che si fa sentire, aggiungendo un ulteriore strato di confusione e cambiamento. È un cocktail esplosivo, e non posso fare a meno di chiedermi se avrei potuto fare di più.

Riconsiderare il passato e pianificare il futuro

Ma, ecco il punto. Riflessioni e rimpianti sono normali, ma non devono diventare un peso. Come ricordo spesso ai miei ragazzi, i pessimisti non fanno molta strada. Così, mentre mi assolvono, mi dico che sì, sono mancata nei momenti che avrei voluto vivere di più, ma ho sempre cercato di essere presente nei modi che contano. Non mi sono persa una recita scolastica, abbiamo festeggiato ogni compleanno insieme e ho partecipato ai colloqui a scuola. Ho cercato di impartire valori e insegnamenti, dando l’esempio.

Un messaggio per le giovani mamme

Vorrei rivolgermi a tutte le giovani donne che si sentono bloccate nel prendere la decisione di avere figli. Spesso si aspetta il momento perfetto, ma la verità è che quel momento non esiste. Se desiderate avere figli, non lasciatevi frenare dalla ricerca di stabilità economica e lavorativa. Con il giusto equilibrio, figli e lavoro possono coesistere. È una realtà difficile da comprendere prima di iniziare questo percorso, ma è possibile. È solo una questione di fare il primo passo e buttarsi. E chi non è un po’ strambo, alla fine? È ciò che ci rende unici e speciali.

Auguro a tutte le mamme confuse come me, che si sentono imperfette e inadeguate, di trovare il coraggio di andare avanti. Viviamo in un mondo in continuo cambiamento, ma il nostro amore e la nostra dedizione ai figli sono ciò che conta di più. Ricordate: non siamo mai sole in questo viaggio. Coraggio!

Scritto da AiAdhubMedia

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