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Le nuove abitudini alimentari degli italiani
Negli ultimi anni, le abitudini alimentari degli italiani sono cambiate notevolmente, influenzate da diversi fattori, tra cui l’inflazione e una crescente consapevolezza riguardo alla salute. Secondo un’indagine condotta da Edenred, che ha coinvolto quasi 50.000 dipendenti e oltre 1.400 ristoranti in 22 paesi, emerge chiaramente che la clientela è sempre più attenta alle scelte alimentari. Infatti, l’80% dei lavoratori intervistati ha dichiarato di cercare opzioni più sane durante la pausa pranzo, con un’attenzione particolare per i prodotti freschi e le verdure.
Inflazione e spesa alimentare
Un aspetto cruciale che influisce sulle abitudini alimentari è l’inflazione. Per un italiano su cinque, la spesa per il cibo rappresenta oltre il 40% del budget mensile. Questo dato è preoccupante, soprattutto considerando che quasi il 90% degli intervistati prevede un ulteriore aumento dei costi alimentari nei prossimi mesi. La ristorazione ha risentito di questa situazione, con sette ristoratori su dieci che hanno registrato un numero di clienti pari o inferiore rispetto all’anno precedente. Questo scenario ha portato a una maggiore attenzione verso l’offerta di piatti sani e sostenibili.
La lotta contro gli sprechi alimentari
Un’altra tendenza significativa è la crescente sensibilità verso il tema dello spreco alimentare. Circa l’80% degli intervistati ha dichiarato di essere attento a questo problema e di preferire ristoranti che adottano misure per limitarlo. I ristoratori italiani, in particolare, stanno rispondendo a questa richiesta, con l’85% di loro che ha intrapreso azioni per contrastare lo spreco, come il riutilizzo degli ingredienti e la distribuzione di doggy bag. Questo non solo aiuta a ridurre gli sprechi, ma migliora anche l’immagine del ristorante presso i clienti.
Il ruolo dei buoni pasto
In questo contesto, i buoni pasto si rivelano un supporto fondamentale per i lavoratori italiani. L’80% degli intervistati considera i buoni pasto un aiuto concreto per affrontare il carovita, tanto da influenzare la scelta del ristorante. Senza questo benefit, il 71% degli intervistati ritiene che il proprio potere d’acquisto ne risentirebbe negativamente. Inoltre, per il 63% dei ristoratori, i buoni pasto hanno un impatto positivo sull’attività, contribuendo ad aumentare il fatturato e la visibilità del locale.